UniPa ottiene un importante riconoscimento, emergendo come un Ateneo complessivamente soddisfacente per i propri studenti, anche in termini di occupazione. A dichiararlo sono i dati forniti da Almalaurea, l’ente di ricerca che studia la qualità dalle università italiane.
Stando ai dati forniti, quindi, la maggioranza degli studenti dell’Università di Palermo si dichiarerebbe soddisfatto della propria esperienza universitaria. Molti di loro, secondo quanto dichiarato, sceglierebbero ancora l’ateneo palermitano per i propri studi.
I risultati dello studio di Almalaurea
L’ente di ricerca Almalaurea, comunque, non si limita a quantificare il grado di soddisfazione degli studenti, ma analizza numerosi ambiti del settore accademico, anche in relazione al mondo professionale.
Oltre a registrare un indice di gradimento pari all’89,2%, dato in crescita rispetto allo scorso anno, emerge anche come stiano aumentando le opportunità di impiego per i giovani laureati Unipa. A cinque anni dal conseguimento del titolo, infatti, l’81% avrebbe già un lavoro. Si tratta di un dato incoraggiante, se rapportato, specialmente, al 78% del 2019. Resta invariato, invece, il dato riguardante l’occupazione a un anno dalla laurea, fermo al 58,2%.
Un altro segnale incoraggiante viene dalla soddisfazione, in termini lavorativi, dei giovani laureati. Il 72,2%, in effetti, svolgerebbe un lavoro in linea con il proprio percorso di studi, totalizzando sette punti in più rispetto alla media nazionale.
La soddisfazione del rettore Micari
“L’analisi di questi dati- ha dichiarato il Rettore, Fabrizio Micari– inquadra la solidità alla base della formazione e della didattica erogata dal nostro ateneo. Mette in risalto la qualità del lavoro svolto e dell’impegno profuso dai nostri docenti, già confermati anche dalla straordinaria crescita delle matricole registrata negli ultimi anni. È soddisfacente anche il dato riguardante le aule, che il 68,7% dei fruitori ritiene adeguate. Si tratta di un segno della bontà degli investimenti fatti sulla manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio immobiliare dell’ateneo“.
“Occorre– ha sostenuto ancora Micari- fare ancora di più sia per il Paese che per la nostra terra, che ha grandi potenzialità. Anche se i dati sull’occupazione dei nostri laureati di alcune aree, in particolare quelle di Ingegneria, Medicina, Chimica-Farmaceutica, Economia-Statistica, sono positivi ed in linea con quelli nazionali, in altre aree si continua a registrare un gap rispetto alla media nazionale. Ciò dimostra quanto sia fondamentale che le altre istituzioni, la politica e le imprese collaborino con gli atenei, a maggior ragione in un momento come questo profondamente segnato dall’emergenza, per sostenere il valore della formazione universitaria. Garantire ai nostri laureati possibilità di lavoro e lavoro qualificato significa prima di tutto supportare il miglioramento economico e sociale del nostro territorio”.