La cronaca di Palermo vede abbattersi una bufera sulla Blutec e il suo ex amministratore, Roberto Giannatta. L’ex patron della società, che avrebbe dovuto dare nuova vita all’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese, è, infatti, accusato di riciclaggio e di bancarotta fraudolenta.
Il presidente della Blutec Roberto Ginatta, 73 anni, è tornato di nuovo agli arresti dopo un anno e mezzo per decisione del tribunale di Torino. L’imprenditore torinese avrebbe dovuto rilanciare l’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese (Pa).
I finanzieri del comando provinciale di Palermo, con la collaborazione dei colleghi di Torino e Lecce, nel corso dell’operazione “Dark Hole” hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti del presidente della società che è finito in carcere. Nel mirino dell’inchiesta anche il figlio, Matteo Orlando Ginatta (26 anni) e Giovanna Desiderato (76 anni), i quali sono finiti entrambi ai domiciliari. Sono accusati a vario titolo di riciclaggio, autoriciclaggio e bancarotta fraudolenta patrimoniale, documentale e da reato societario.