Nel capoluogo siciliano, pare essere allarme legionella. In seguito allo scoppio, infatti, del primo focolaio registrato recentemente presso l’hotel “Politeama”, altri casi sono stati segnalati nei diversi quartieri palermitani, come quello di un edificio situato in via Principe di Belmonte, che è stato fatto sgomberare.
Attualmente, l’Asp sta monitorando la situazione, mentre l’ente che si occupa della distribuzione idrica, l’Amap ha dichiarato di essere estranea alla faccenda e di non esserne coinvolta, in quanto si tratta di una questione legata agli impianti privati a valle dei contatori.
Ma che cosa si intende esattamente per legionella? In merito alla “malattia del legionario”, comunemente chiamata “legionella”, si fa riferimento a un’infezione polmonare causata dal batterio “legionella pneumophila”, da cui deriva la sua denominazione che risale al 1976. In quell’anno, infatti, l’epidemia si era diffusa durante il raduno della Legione Americana presso il Bellevue Stratford Hotel di Philadelphia. Fonte di contaminazione di questo batterio è l’acqua: risalendo le tubature degli impianti idrici cittadini è causa di contaminazione. Il contagio avviene per inalazione, aspirazione o per microaspirazione di aerosol e il suo periodo di incubazione va dai due ai dieci giorni, con una sintomatologia che si manifesta come una polmonite infettiva che può insorgere accompagnata da febbre, tosse e altri sintomi.
Tuttavia, la letalità della legionella si aggira tra il 5% e il 10% e l’infezione può essere curata con una terapia antibiotica.