La figura di Santa Rosalia è fortemente venerata a Palermo, luogo in cui viene celebrata e portata in processione ogni anno nei giorni del 14 e del 15 luglio. In quest’occasione, i fedeli accompagnano il carro della Santuzza in giro per le vie della città, colorando Palermo di devozione e folclore. Ma qual è la storia della Santa Patrona di Palermo?
Santa Rosalia: una nobile fanciulla palermitana
La nascita di Rosalia de Sinibaldi, stando a una leggenda, sarebbe stata predetta da un’insolita figura al signore di Sicilia, il normanno Ruggero II d’Altavilla. La fanciulla nacque intorno al 1130 a Palermo da una ricchissima e nobile famiglia del luogo, discendente, sembrerebbe, da Carlo Magno.
La giovane, apprezzata per la sua straordinaria bellezza, fu educata a corte e divenne anche la damigella d’onore della regina Sibilla, seconda moglie di Ruggero. La fanciulla era, inoltre, promessa in sposa al conte Baldovino, ma la notte prima delle nozze accadde qualcosa che cambiò il destino della ragazza.
Ammirando il suo riflesso nello specchio, infatti, si narra che la giovane donna vide l’effige di Gesù e da lì nacque la propria vocazione. Recise, quindi, le sue lunghe trecce bionde e si presentò a corte, rifiutando di convolare a nozze con il conte. All’età d quindici anni, così, abbandonò la corte e la sua famiglia e si rifugiò all’interno di una grotta nei pressi di Santo Stefano Quisquina. Qui avrebbe condotto la sua breve esistenza, finita forse nel 1166, e in questo luogo sarebbero stati ritrovati i suoi resti. Oggi vi sorge il santuario a lei dedicato.
Il culto di Santa Rosalia a Palermo
Il Festino di Santa Rosalia si celebra tra il 14 e il 15 luglio, quando i palermitani portano in processione il Carro della Stantuzza, procedendo dalla Cattedrale al Foro Italico.
Le celebrazioni religiose della Santa Patrona si mescolano, come accade spesso, anche al folclore e alle tradizioni culinarie. Uno dei momenti simbolo della processione, infatti, è rappresentato dallo spettacolo pirotecnico, che illumina il cielo palermitano dal Foro Umberto I alla Cala.
Tra le pietanze tipiche più consumate durante questa festività, infine, si trovano la pasta con le sarde, i babbaluci (lumache cotte con menta e aglio), il polpo bollito, lo sfincione, la pannocchia, l’anguria e la tradizionale calia e semenza.