La Targa Florio è una delle corse automobilistiche più antiche e affascinanti al mondo. Nata nel cuore della Sicilia all’inizio del Novecento, ha rappresentato per decenni un laboratorio di innovazione tecnica, un banco di prova estremo per i piloti e un simbolo identitario per l’isola.
Le origini: l’intuizione di Vincenzo Florio
La corsa fu ideata da Vincenzo Florio, imprenditore palermitano e grande appassionato di motori. Dopo aver assistito ad alcune competizioni automobilistiche in Europa, decise di crearne una in Sicilia per promuovere l’isola e stimolare l’industria automobilistica italiana.
La prima edizione si svolse il 6 maggio 1906 sulle montagne delle Madonie, con un circuito di circa 148 km da ripetere più volte. Solo dieci concorrenti presero parte alla gara inaugurale, ma l’eco dell’evento superò subito i confini nazionali.
Il Circuito delle Madonie
Il percorso originale attraversava paesi e strade tortuose tra salite, discese e tornanti. Esistevano nel tempo tre varianti storiche:
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Grande Circuito delle Madonie – 148 km (1906-1911)
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Medio Circuito delle Madonie – 108 km (1919-1930)
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Piccolo Circuito delle Madonie – 72 km (dal 1932 in poi)
La difficoltà del tracciato – tra muretti, rocce, sterrato e pubblico a pochi metri dalle vetture – rese la Targa Florio una gara epica, diversa da qualsiasi altra corsa su strada.
I protagonisti e le case automobilistiche
Nel corso dei decenni, la Targa Florio vide competere alcuni tra i più grandi piloti della storia:
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Tazio Nuvolari
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Achille Varzi
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Stirling Moss
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Nino Vaccarella, il “Preside volante”
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Jo Siffert
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Vic Elford
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Franco Cortese
Le più importanti case automobilistiche europee si sfidarono per conquistare la vittoria: Ferrari, Alfa Romeo, Bugatti, Porsche, Lancia, Maserati, fino alle più piccole e artigianali.
In particolare, Porsche fece della Targa Florio un terreno di gloria, collezionando 11 vittorie ufficiali tra gli anni ’50 e ’70.
Dal mito alla leggenda (anni ’50-’70)
Dopo l’interruzione dovuta alle guerre mondiali, la gara divenne parte del Campionato Mondiale Marche, attirando l’attenzione internazionale. La velocità delle vetture crebbe, ma il tracciato rimase sostanzialmente invariato.
La combinazione di curve strette, strapiombi, pubblico a bordo strada e bolidi sempre più potenti rese la gara spettacolare quanto rischiosa.
L’edizione del 1973 segnò un punto critico per ragioni di sicurezza. Nel 1977, dopo un grave incidente, la corsa venne definitivamente esclusa dal campionato mondiale.
La trasformazione in rally e rievocazioni
Dal 1978 la Targa Florio sopravvive in forma diversa:
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Targa Florio Rally – gara valida per i campionati italiani ed europei
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Targa Florio Classica – evento rievocativo per auto storiche
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Tour e raduni storici sulle Madonie
Pur non essendo più la brutale corsa su strada di un tempo, la Targa Florio continua a essere un simbolo del motorismo storico, celebrato da appassionati, collezionisti e case automobilistiche.
Un’eredità culturale e identitaria
La Targa Florio non è solo una corsa d’auto: è parte della storia siciliana e dell’innovazione automobilistica europea. Ha promosso il territorio, acceso i riflettori su piccoli borghi e generato un immaginario unico di rumore, polvere e coraggio.
Ancora oggi, il nome Targa Florio evoca:
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Sfida tecnica
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Avventura su strada reale
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Paesaggi mozzafiato
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Legami con la comunità locale
È una leggenda che continua a correre nella memoria collettiva e nelle curve delle Madonie.







