“Hanno denunciato, a Palermo non capita così tanto spesso. Alcuni commercianti del quartiere Borgo Vecchio hanno combattuto la paura per le estorsioni e la violenza mafiosa con il coraggio della denuncia. “Una data storica – racconta Giuseppe Piraino, uno degli imprenditori che si è ribellato al pizzo -. Io la mia scelta di campo l’ho fatta da tempo, ma gli altri dodici imprenditori devono avere una medaglia. In questa città una decisione così coraggiosa non è facile da prendere. E tutte queste denunce in un colpo solo sono un segnale davvero importante. Non si deve sottovalutare la portata di questa notizia”.
Con loro l’Italia alza la testa”
Lo scrive sui social il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.“Una giornata storica nella lotta alla mafia”. Non vedo l’ora di volare a Palermo per incontrarli e ringraziarli uno ad uno.
Mafia Palermo: mafiosi in carcere dopo la denuncia
Le denunce hanno portato all’arresto da parte dei carabinieri di 20 esponenti della famiglia mafiosa del quartiere nel centro storico della città: le manette sono scattate boss, gregari ed esattori del clan. Le estorsioni, aggravate dal metodo mafioso, sono state ricostruite dagli investigatori nell’indagine della procura Distrettuale Antimafia di Palermo: ventidue in totale quelle accertate finora, sei consumate e 16 tentate, che venivano perpetrate ai danni di commercianti e imprenditori operanti nel territorio di competenza della famiglia mafiosa. Gli inquirenti hanno hanno ricostrustruito due episodi di “cavallo di ritorno”, tipico metodo estorsivo della zona: viene chiesto di pagare un “riscatto” per riavere indietro la merce rubata, spesso un ciclomotore o un’automobile