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Coronavirus, 64 migranti positivi in Sicilia. Lo sfogo dell’assessore Ruggero Razza

Ho appena appreso dai sanitari dell'Asp di Ragusa che a Pozzallo altri 64 migranti ospiti dell'hotspot sono risultati positivi al Coronavirus. Lo rende noto l'assessore alla Salute della Regione Sicilia, Ruggero Razza.

Continuano i controlli su chi sbarca, con tamponi predisposti per i migranti che arrivano sulle coste siciliane. L’ultimo caso, comunicato dall’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, riguarda dei migranti positivi all’hotspot di Pozzallo. Stando ai risultati comunicati dall’Azienda sanitaria provinciale di Ragusa, sono in 64 i positivi tra i migranti.

La notizia ha subito scatenato lo sfogo dell’assessore, che ha pubblicato un breve post al riguardo sulla sua pagina Facebook. “Ho appena appreso dai sanitari dell’Asp di Ragusa che a Pozzallo altri 64 migranti sono risultati positivi al Coronavirus – scrive Ruggero Razza -. Tutto questo in un solo giorno! Spero che adesso si capisca perché da mesi parliamo della necessità di un protocollo sanitario e di pesanti sottovalutazioni da parte di Roma. Le (non) decisioni adottate stanno contribuendo drasticamente al contagio continuo dei migranti tra loro con pesanti ripercussioni in termini di sicurezza.

Spero che ora tutti comprendano che nessuno ha mai voluto strumentalizzare alcunché: semmai si sta verificando semplicemente quello che avevamo rappresentato da subito alle autorità competenti. Basta. La Sicilia non lo merita”!

Nel frattempo, relativamente alle tendopoli dei migranti, Musumeci incontra i sindaci del Calatino

La tendopoli per ospitare i migranti in quarantena, che il Governo centrale intende realizzare nel territorio di Vizzini, nel Catanese, all’interno dell’ex deposito dell’Aeronautica militare, è stata al centro di un vertice tra i sindaci del Calatino e il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. Nel corso dell’incontro, richiesto dagli stessi amministratori, ha preso parte anche l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza.

I primi cittadini hanno manifestato “preoccupazione e contrarietà circa le decisioni assunte dal governo nazionale”. In particolare, anche a seguito di una ricognizione effettuata all’interno della area individuata dal Viminale, “ritengono inadeguate le strutture finora approntate, essendo non idonee a ospitare i migranti”. All’incontro erano presenti: Vito Cortese ( Vizzini), Giovanni Verga (Licodia Eubea), Giovanni Burtone (Militello in Val di Catania), Giuseppe Mistretta (Mineo), Giuseppe Branciforte (vicesindaco di Grammichele), Salvatore Astuti (Palagonia) e Franco Barchitta (Scordia).

Durante il vertice, che si tenuto al Palazzo della Regione di Catania, gli amministratori locali hanno manifestato “preoccupazione per l’inevitabile promiscuità di contatti a causa delle dimensioni delle strutture, apparse modeste”.I sindaci, mostrando apprezzamento per l’ordinanza emanata ieri dal presidente della Regione che “garantisce sicurezza e salute sia per i siciliani che per i migranti”, hanno sottolineato la necessità di rappresentare al Governo “di prendere in considerazione soluzioni alternative”.

Da Palermo e provincia