Palermo riparte sotto gli auspici di un antico nume tutelare, il suo Genio, il quinto per la precisione, tra le raffigurazioni scultore presenti a Palermo.
L’opera sarà aperta al pubblico da domani, domenica 12 luglio
L’opera, commissionata dalla Fondazione Tommaso Dragotto all’artista siciliano Domenico Pellegrino, che ha fatto delle tradizioni della Sicilia il filo conduttore del suo lavoro artistico, è stata inaugurata oggi alla presenza della ministra delle Pari Opportunità e della Famiglia, Elena Bonetti, accolta all’Orto Botanico dal magnifico rettore dell’Università di Palermo Fabrizio Micari, e dal Direttore del sistema museale d’Ateneo Paolo Inglese.
La statua, ubicata in via permanente all’interno della serra tropicale, si trova in perfetta corrispondenza con il famoso “Genio” realizzato da Marabitti nel 1778 e collocato nella prospiciente Villa Giulia, quasi a simboleggiare un dialogo tra tradizione e innovazione.
“In questi anni il fortissimo legame tra il nostro Ateneo e la Città nelle sue varie componenti istituzionali e culturali si è consolidato ed è stato avvalorato da un dialogo continuo e da numerosi progetti di collaborazione che hanno reso sempre di più ‘Palermo Città Universitaria’, aperta e multiculturale – ha detto il rettore Fabrizio Micari -. Oggi questo rapporto è suggellato dalla donazione e dall’installazione di una nuova rappresentazione del Genio presso l’Università che la custodirà in un luogo ideale come l’Orto botanico, uno tra i suoi spazi più prestigiosi, suggestivi ed amati”.
Per Tommaso Dragotto, Presidente dell’omonima fondazione, attiva nel settore della promozione del patrimonio culturale siciliano, la realizzazione di quest’opera ha un valore tangibile: “In questa sede, oggi, non stiamo soltanto celebrando l’arte, ma abbiamo concretamente realizzato qualcosa per la città, per la sua storia ed i suoi cittadini.Mai come in questi tempi il dovere di fare cultura si traduce in educazione al fare futuro, partendo da un patrimonio unico sul quale capitalizzare: la nostra identità”.
“Siamo particolarmente orgogliosi di potere accogliere all’Orto Botanico, fiore all’occhiello dell’importante patrimonio museale del nostro Ateneo, questa opera d’arte che ha per Palermo un fortissimo significato simbolico – ha commentato Paolo Inglese – L’Orto è un luogo che prima di tutto appartiene alla cittadinanza che da oggi potrà ancora di più godere della ricchezza storica e artistica di uno dei nostri tesori in tutta la sua bellezza”.
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