I Quattro Canti Palermo sono noti con diversi, ma tutti altrettanto suggestivi, appellativi. Si tratta, di fatto, di una piazza delineata da quattro imponenti palazzi, dai quali si dipartono quattro principali sbocchi viari, tra i quali la via Maqueda e via Vittorio Emanuele. Il nome esatto della piazza è, in realtà, Piazza Villena, in omaggio al Viceré marchese don Juan Fernandez Pacheco de Villena y Ascalon.
Tra i suoi nuovi più fantasiosi, tuttavia, si trovano Ottagono del Sole, per la sua tipica forma, e Teatro del Sole, soprannome dovuto al fatto che, a qualunque ora del giorno, almeno uno dei suoi lati è sempre illuminato dalla luce solare. Scopriamo la storia e lo stile architettonica di questa bellissima e centrale piazza di Palermo.
Quattro Canti Palermo: stile architettonico
Con Quattro Canti si indicano, propriamente, i quattro palazzi monumentali che delimitano il perimetro di questa piazza palermitana. Gli imponenti edifici sono stati realizzati tra il 1609 e il 1620 e rappresentano una grande esempio della magnificenza architettonica della città di Palermo.
Essi, infatti, non sono contraddistinti da semplici decorazioni in marmo bianco, bensì da rappresentazioni su più livelli. Dal livello più basso, occupato da decorazioni inerenti il mondo della natura, si arriva a quello più alto, simbolo dell’elevazione dal mondo degli uomini al cielo.
Le quattro facciate, quindi, appaiono decorate in questa maniera: al piano inferiore si trovano fontane raffiguranti gli antichi fiumi della città; si prosegue al piano successivo con uno stile dorico, attraverso il quale sono rappresentate le quattro stagioni; l’ordine successivo è in stile ionico e ospita le statue di Carlo V, Filippo II, Filippo III e Filippo IV; all’ultimo livello, infine, si ergono le statue di quattro sante palermitane (Agata, Ninfa, Oliva e Cristina, tutte patrone di Palermo, ancora prima di Rosalia).
Storia dei Quattro Canti
I lavori di edificazione di Piazza Villena, nota come i Quattro Canti Palermo, vennero affidati nel 1608 dal viceré a Giulio Lasso, che si occupò della sistemazione urbanistica della piazza. In seguito alla morte di Lasso, nel 1617 i lavori passarono nelle mani di Mariano Smiriglio, che apportò qualche cambiamento al progetto iniziale. Se, in origine, il piano superiore doveva ospitare le statue dei sovrani, Smiriglio stabilì che invece questo fosse dedicato a quelle delle quattro sante vergini. Le statue presenti su tutto il perimetro dei Quattro Canti vennero scolpite da Carlo D’Aprile fra il 1661 ed il 1663.