Open Fiber ha già messo a bilancio 70 milioni di euro per realizzare il cablaggio dei cavi in fibra ottica, e il collegamento con circa l’80% degli abitanti di Catania. Ora saranno messi in campo altri 90 milioni di euro per garantire la massima velocità di navigazione anche ai residenti di Palermo. Un impegno notevole, che a breve aumenterà ulteriormente una volta che inizieranno i lavori anche a Messina e Siracusa.
Il termine ultimo che tra Catania e Palermo si è data la società è il 2019, ma circa il 50% delle utenze dovranno essere collegate già alla fine di quest’anno. Per arrivare al successivo 30% aggiuntivo si avrà tempo ancora un anno.
In realtà i tempi vengono dettati anche da situazioni specifiche che sono state introdotte negli stessi accordi che hanno portato all’approvazione dei progetti e all’avvio dei lavori stessi. A spiegarlo è lo stesso direttore di Open Fiber che ha specificato che Gli accordi stipulati prevedono l’attivazione di nuovi clienti sulla rete che noi dovremo realizzare garantendo una copertura pari ad almeno l’80% delle unità immobiliari di ciascun comune con le tempistiche indicate nel piano di roll-out”.
Una “rigidità” che dovrebbe ridurre l’impatto dei disagi per i lavori di scavo, e allo stesso tempo ridurre i tempi di attesa di quanti vorranno approfittare delle promozioni adsl o fibra a lavori ultimati (approfondimenti su http://www.cartedipagamento.com/promozioni-adsl.htm).
Pompei nel corso della presentazione dell’accordo raggiunto recentemente con il Comune di Palermo ha voluto specificare che “La fibra il tessuto connettivo su cui si articolano tutti servizi, è una sorta di sistema arterioso e venoso di qualsiasi città. La rete infrastrutturale in fibra consentirà di realizzare l’ammodernamento del paese. Credo sia un passo fondamentale per l’isola perché consente alle città di fare un salto quantico”. A beneficiarne ovviamente saranno in primis enti, istituzioni e i servizi della pubblica amministrazione, con un effetto positivo a cascata che si riverserà sull’utente privato.