Esami all’Università, «Una vera e propria via Crucis», è così che gli studenti dell’Università di Palermo, raccontano a Repubblica.it. I nostri esami una via crucis, comunicazioni di rinvio immotivate, a volte, arrivano la notte prima della prova con una email.
Eppure dietro la macchina degli esami, tante storie di ragazzi che raggiungono il capoluogo da paesi lontani, di permessi di lavoro, di sacrifici e sudore. Spesso si arriva al gorno dell’esame solo per essere divisi in gruppi e solo a quel punto potranno sapere il giorno dell’esame, sempre se non si incappa in nuovi rinvii o salti d’appello.
Sono questi alcuni dei problemi con cui devono fare i conti i ragazzi dell’ateneo che conta 43 mila iscritti e 123 corsi di laurea. Ma a La Sapienza di Roma, alla Statale di Milano e a Pisa si evitano accavallamenti di materie ed esami rimandati. E i ragazzi sanno data, orario e aula in cui si svolgerà l’esame anche con sei mesi di anticipo.
Sono i corridoi delle facoltà con un alto numero di iscritti a sovraffollarsi, durante ogni sessione, di studenti che giungono già alle 8 del mattino. Dietro le porte delle aule dei loro docenti, attendono di sapere se saranno interrogati il giorno stesso o se, per l’alto numero di prenotazioni, l’esame slitterà. «Non si tiene conto che tanti studenti sono pendolari—dice Anna della facoltà di Economia che lunedì avrebbe dovuto sostenere l’esame di Politica economica — Mi sono alzata presto per prendere il treno da Castelbuono e sono stata rimandata a mercoledì. Ormai salgo a Palermo solo per sapere quando sarò interrogata. Le turnazioni non potrebbero essere stabilite prima? Risparmieremmo i soldi dei biglietti del treno e avremmo un giorno in più per studiare».
Mai problemi non sono limitati solo ad economia, come riporta Repubblica.it, «a Ingegneria ci siamo ritrovati con due esami, chimica e geometria, fissati per lo stesso giorno» dicono due studenti iscritti al primo anno e che hanno cercato un’alternativa. «Abbiamo chiesto ai docenti di spostare una delle due date e ci siamo riusciti»