Consolidamento, restauro e superamento delle barriere architettoniche per il complesso monumentale del Chiostro dei Benedettini di Monreale. Al via i lavori, finanziati dal governo Musumeci con i fondi del Po Fesr 2014/2020, appaltati all’impresa Piacenti spa di Prato, per un importo contrattuale netto di 492.884,12 euro (importo lavori 790.109,42 euro, di cui 715.343,69 euro per lavori a base d’asta soggetti a ribasso). Dovranno concludersi in 360 giorni.
«Portiamo a compimento importanti interventi di riqualificazione di uno dei tasselli preziosi del complesso monumentale normanno, tra i luoghi più frequentati dai turisti di tutto il mondo» afferma l’assessore ai Beni culturali e all’Identità siciliana, Alberto Samonà, che domani (mercoledì 10 marzo) alle 9,30 sarà al Chiostro dei Benedettini per la consegna dei lavori, assieme al direttore del dipartimento dei Beni culturali, Sergio Alessandro, e alla soprintendente di Palermo, Selima Giuliano.
Il progetto, redatto dalla Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Palermo, con la collaborazione scientifica del dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo, interesserà il Chiostro, perno di tutto il complesso monumentale comprendente il Duomo e il Monastero di Monreale e realizzato per volere di Guglielmo II. Nell’ultimo decennio, è stato necessario intervenire con urgenza su alcuni ambiti del complesso monumentale.
Il chiostro di Monreale
Il celeberrimo Chiostro di Monreale è la principale area rimanente del grande monastero benedettino costruito alla fine del 1100, contemporaneamente alla chiesa, dal lato più soleggiato della costruzione. È un quadrato di 47 metri di lato, con 228 colonnine doppie, che reggono 26 archi acuti per ognuno dei lati.
I lavori sul Chiostro di Monreale
Il Chiostro è un hortus conclusus di forma quadrata, definito da arcate ogivali su colonnine binate, tetrastili ai quattro angoli, decorate a mosaico, a “chevron”, con motivi fitomorfici; i capitelli mostrano ad intaglio decorazioni ispirate da temi legati all’iconografia religiosa, a simboli animali e vegetali medioevali e mediorientali.
I lavori, in fase di avvio, si concentreranno sulle coperture dei portici del Chiostro con interventi di risanamento delle strutture, verrà messa in atto la stessa tecnica per ogni singola porzione di copertura. Si prevede la dismissione delle tegole piane alla romana e del sottostante massetto di conglomerato che, in atto, determina un appesantimento dei carichi gravanti sulle falde nonché trasmessi sulle colonne e sui capitelli. L’operazione permetterà di potere osservare e valutare lo stato di conservazione delle travi di legno castagno, che in atto sono appoggiate da un lato sulla trabeazione e dall’altro sul muro d’ambito che perimetra il Chiostro, prevedendone la sostituzione qualora lo stato di ammaloramento non ne consentirà il recupero. Seguirà la ricollocazione delle travi nella stessa posizione delle precedenti. L’intervento consentirà di non fare gravare la trabeazione sulle colonne.
Gli interventi di restauro prevedono, inoltre, la pulitura e il consolidamento delle parti scultoree danneggiate.
L’accesso al Chiostro da piazza Guglielmo II verrà rivisitato in funzione dell’abbattimento delle barriere architettoniche; si prevede di traslare i gradini al fine di ricavare lo spazio per l’inserimento di una piattaforma elevatrice.
Il progetto prevede anche il rifacimento del manto di copertura della falda meridionale dell’ex Dormitorio, con particolare attenzione al ripristino dell’impermeabilizzazione. Contestualmente verranno effettuati il controllo degli intonaci, con eventuale restauro, e la manutenzione degli infissi esterni.