Di certo, per il momento, c’è che i ristoranti rimarranno chiusi a Natale e Santo Stefano, con coprifuoco alle 22 anche a Capodanno e possibile chiusura dei confini regionali. Si attendono ancora, però, i confronti col Cts, con le Regioni e di nuovo con il governo.
Cosa prevede il DPCM Natale
Nel prossimo DPCM gli spostamenti tra Regioni potrebbero essere consentiti solo ai residenti, con chiusura di bar e ristoranti alle 18, orari prolungati per i negozi per evitare assembramenti e coprifuoco rigido alle 22, anche nelle vigilie di Natale e Capodanno.
La regola di base dovrebbe essere quella di vietare di muoversi anche tra Regioni gialle a partire da una certa data (da definire) ma gli ‘aperturisti’ spingono per deroghe per chi abbia domicilio in una regione diversa da quella di residenza e per i ricongiungimenti familiari.
Resta da confermare l’ipotesi di introdurre una quarantena di 15 giorni per chi, nel periodo natalizio, rientri dall’estero. Il nuovo DPCM Natale dovrebbe inoltre confermare la decisione di dividere l’Italia in tre zone, come deciso nel DPCM del 3 novembre. Tuttavia, se il trend attuale dovesse continuare a migliorare, per metà dicembre tutta la Penisola potrebbe già ritrovarsi in zona gialla.
Le regole per ristoranti e negozi
Il governo si sta concentrando soprattutto sulle regole per la zona gialla, mentre quelle già in vigore per zone arancioni e rosse rimangono confermate. Sembra resistere l’idea di mantenere il coprifuoco dalle 22 alle 6 del mattino anche nei giorni delle feste, mentre per i ristoranti dovrebbe restare la chiusura dalle 18 e il blocco dovrebbe diventare totale a Natale e Santo Stefano.