Come faccio a mettere su 100 grammi in più? Devo correre dietro a 29 direttori generali e ai 13mila dipendenti pubblici. L’80% di loro si gratta la pancia dalla mattina alla sera“. Sono le parole pronunciate dal presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, sui dipendenti pubblici siciliani. I Sindacati: ” Quereliamo il Governatore, se la macchina non funziona non è colpa dei dipendenti, ma di chi politicamente ne è a capo.
Non si fa attendere la replica dei sindacati
Non si fanno attendere le reazioni di Cobas/Codir, che contano numerosi iscritti tra i dipendenti della Regione, hanno annunciato di “aver dato mandato” ai propri legali per “valutare ogni possibile aspetto che violi le leggi per denunciare e querelare Musumeci Nello”. I rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil siciliane si dicono “sbigottiti per un attacco generico e sconsiderato. Sono affermazioni gratuite che lasciano senza parole. Non solo perché poco eleganti, per dirla così. Ma anche perché pronunciate dal formale datore di lavoro. È perché a quella sentenza Musumeci non ha affiancato riferimenti o riscontri concreti e neppure l’impegno formale a realizzare finalmente la riforma della pubblica amministrazione”.
“Ma non ditelo ai sindacati. Ora vogliono stare ancora a casa per fare il cosiddetto lavoro agile ma se non lavorate in ufficio, come pensate di essere controllati a casa?” Questa la molla che ha fatto scattare le reazioni dei sindacati. Abbiamo ascoltato con profondo sconcerto le parole del governatore Sicilia Nello Musumeci contro i dipendenti regionali: accuse ingiuste, immotivate e offensive per tutti i lavoratori che ogni giorno svolgono il proprio dovere con abnegazione, anche in condizioni difficili. Evidentemente Musumeci è in difficoltà e prova a coprire i fallimenti del suo governo puntando il dito contro l`anello più debole della catena, contro quei dipendenti che in piena pandemia hanno comunque lavorato e sono rientrati in servizio, nonostante la carenza dei dispositivi di sicurezza”. Così Giuseppe Badagliacca e Angelo Lo Curto del Siad-Cisal.
Arrivano anche le dichiarazioni da Giuseppe Lupo, capogruppo del PD
“Il presidente regione Sicilia Musumeci chieda scusa ai lavoratori regionali che ha ingiustamente e genericamente offeso. Oltretutto il ‘lavoro agile’ è stato necessario per l’emergenza Covid anche perché il governo regionale non è stato grado di garantire la sanificazione e la sicurezza degli ambienti lavorativi”. A dirlo è Giuseppe Lupo, capogruppo del PD all’Ars. “Il presidente Musumeci – aggiunge Lupo – si chieda piuttosto cosa ha fatto per una migliore organizzazione e per la riqualificazione del personale, più volte sollecitate dal PD”.
Con una lettera, il commento anche di Totò Lentini, deputato regionale del gruppo ‘Ora Sicilia’: “Sono rimasto, onestamente, turbato dalla Sua dichiarazione sul personale regionale che – sempre che sia stata riportata correttamente dalla stampa (ma non ho letto di Sue smentite o precisazioni) – mi appare perlomeno ingenerosa. Negli ultimi 30 anni i governi che si sono succeduti, mai nessuno, purtroppo, si sono realmente spesi fino in fondo per riorganizzare e valorizzare i dipendenti regionali”