Limitare la fuga dei cervelli e sfruttare il più possibile le loro competenze. È la volontà del rettore Fabrizio Micari, che martedì pomeriggio ha aperto allo Steri le celebrazioni per i 210 anni della fondazione dell’Università di Palermo. Un impegno ben preciso che si assume il rettore che si trova alla guida di una città dentro la città, con oltre 40 mila studenti, 1.600 docenti e 2.000 unità di personale tecnico, amministrativo e bibliotecario.
“La storia dell’Università è molto affascinante – ha spiegato Micari – l’Ateno palermitano ha infatti avuto docenti illustri, a partire dal nostro presidente della Repubblica Sergio Mattarella che inaugurerà l’anno accademico il prossimo 26 febbraio al Teatro Massimo, così come il premio Nobel Emilio Segrè o il chimico Stanislao Cannizzaro. La nostra università riesce a dare una formazione di alto livello e fa anche una buona ricerca”.
Altro tema affrontato quello della mobilità che per Micari è un valore se è una scelta, ma diventa un disvalore se è un obbligo. “Dobbiamo lavorare per la crescita di questo territorio – ha aggiunto – e mettere i giovani al centro della nostra azione di governo. Dobbiamo farlo potenziando i servizi, rafforzando la formazione, dando un valido orientamento per gli studi. Insieme alle istituzioni dobbiamo interrogarci per rendere questo territorio attrattivo dal punto di vista lavorativo. C’è un’emergenza nella creazione del lavoro: dobbiamo consentire ai nostri ragazzi di trovare il loro senso e il loro futuro in questo territorio. I giovani – ha concluso – saranno un pezzo importante per le celebrazioni dei 210 anni, che non saranno solo una vetrina ma una proposta di valori e idee”.
Tra i presenti, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. “La mia presenza – ha detto – vuole essere una occasione per rinnovare un rapporto ed un legame di collaborazione fra Istituzioni che intendiamo rendere sempre più stretto, convinti del ruolo fondamentale che l’Università svolge non solo per la formazione dei giovani, ma come centro di ricerca e animatore del tessuto culturale della città. Il ruolo dell’Università è molto importante nei percorsi di formazione e selezione, che deve essere basata sul merito, non più mortificato da logiche clientelari o di appartenenza che poi spingono i ragazzi a lasciare Palermo”.
Il direttore generale Mariangela Mazzaglia ha puntato il suo intervento sulle prospettive future giovani. “Sono convinta che un sistema di formazione superiore di qualità costituisca non solo una forma di assicurazione, ma una vera e propria garanzia per i giovani di prospettiva futura”.
L’arcivescovo mons. Corrado Lorefice dopo avere ricordato che l’Università di Palermo aveva attivato lo studio della Teologia, ha auspicato una sinergia con la Facoltà Teologica di Sicilia “San Giovanni Evangelista” con la quale sono in atto una serie di accordi per il riconoscimento di crediti formativi con gli studenti.
Tra le iniziative che saranno realizzate quest’anno la Welcome Week, il festival “Una Marina di libri” (che potrebbe tornare all’Orto Botanico) il “Programma Alunni” e molte altre iniziative sull’interculturalità. Tra le volontà del rettore, infine “la pedonalizzazione di via Archirafi o l’allargamento del polo dell’Orto Botanico”.