Unipa, il sindacato alza la voce in merito al continuo ridimensionamento e ritardato versamento dei soldi per il funzionamento degli Ersu e per il pagamento delle borse di studio.
“Sembra una gara per boicottare gli studenti universitari dell’Ateneo palermitano quella portata avanti da Università di Palermo, MIUR e Regione siciliana”. Questa la durissima accusa mossa dal sindacato Cobas Codir in una lunga nota nella quale l’associazione fa riferimento al continuo ridimensionamento e ritardato versamento delle risorse finanziarie per il funzionamento degli Ersu e per il pagamento delle borse di studio universitarie.
“L’Ersu, infatti, riceve – si legge nella nota – le risorse finanziarie per potere funzionare proprio da Università di Palermo, MIUR e Regione siciliana che versano le risorse con ingiustificabile ritardo quando non sottoposte a continui tagli.
L’Università riscuote dagli studenti (a inizio dell’anno accademico) la tassa sul diritto allo studio – 140 euro a studente – che ammonta a Palermo a un totale di circa 6 milioni di euro: soldi vincolati esclusivamente al pagamento delle borse di studio. Notevole il ritardo con il quale vengono accreditate tali risorse che sono state ridotte vertiginosamente nel giro di 5 anni tra l’altro.
La Regione siciliana infine ha più che dimezzato, nel giro di 6 anni, il proprio impegno finanziario in favore degli Ersu e proporzionalmente dell’Ersu Palermo (l’ente palermitano è passato da 8,7 milioni a 4,1 milioni di contributo regionale), dimostrando di non avere alcuna politica per il diritto allo studio in Sicilia”.
Tra gli effetti più evidenti di questo “boicottaggio” vi è il calo del numero dei vincitori di borsa di studio e quello dei pasti erogati come conseguenza del fatto che lo studente non vincitore della borsa di studio non ha diritto al pasto gratuito. Se facciamo il confronto fra gli ultimi due anni accademici conclusi si passa numero 524.596 del 2014/15 ai 444.418 dell’anno accademico 2015/16.