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Scaldabagno e gas: quanto si risparmia e come sceglierlo

Scaldabagno e gas: quanto si risparmia e come sceglierlo. Ecco tutti i consigli utili e le info necessarie.

Lo scaldabagno a gas è un’opzione molto apprezzata. Rispetto ad altre soluzioni, permette infatti, a parità di rendimento, di ridurre notevolmente i costi. Se si fa un confronto con lo scaldabagno elettrico, il risparmio sfiora il 50%.

Un vantaggio dello scaldabagno a gas riguarda la possibilità di risparmiare ulteriormente aggiungendo la pompa di calore. La spesa per quest’ultima può apparire, a un primo impatto, indubbiamente alta poiché difficilmente si spendono meno di 3.000 euro. Quelle di qualità superiore possono arrivare a costare anche oltre 10.000 euro.

Nel corso del tempo, tuttavia, si può ottenere un risparmio notevole. Indipendentemente dal fatto che per la combustione venga utilizzato metano o GPL, i costi rispetto all’elettricità sono comunque ampiamente inferiori.

Oltre al risparmio di denaro, esiste quello di tempo. Gli scaldabagni a gas permettono, rispetto a quelli elettrici, di ottenere acqua calda in maniera più rapida, in pochi secondi.

L’importanza del contratto di fornitura del gas

Se si ha intenzione di installare uno scaldabagno a gas, è fondamentale scegliere bene il fornitore. Selezionare un’offerta conveniente consente di abbattere ulteriormente i costi in bolletta. In fase di scelta, bisognerebbe partire dai consumi annui di gas in metri cubi e confrontare le tariffe. Se, oltre all’offerta giusta, si sceglie anche l’addebito tramite RID bancario, si evita di pagare il deposito cauzionale.

Come sceglierlo

Se si ha intenzione di scegliere uno scaldabagno a gas, bisogna conoscere le varie tipologie disponibili in commercio:

  • Scaldabagno a gas a camera aperta, con fiamma pilota ben visibile e tiraggio dei fumi naturale.
  • Scaldabagno a camera stagna, con fiamma non visibile e tiraggio dei fumi che avviene invece in maniera forzata.

Lo scaldabagno a gas può essere anche istantaneo o ad accumulo. Nel primo caso, l’acqua viene riscaldata solo previa sollecitazione tramite l’apertura del rubinetto e non viene immagazzinata. Se poi l’impianto è lontano dal punto d’acqua o se la rete idrica ha dei problemi, l’acqua raggiunge il rubinetto in un tempo maggiore.

Nel secondo caso, invece, è presente un serbatoio dove viene raccolta l’acqua per riscaldarla. Il serbatoio in questione può essere interno o esterno rispetto allo scaldabagno.

Diversamente da quello elettrico, lo scaldabagno a gas ad accumulo è in grado di funzionare a prescindere dall’ora, e comunque non appena l’acqua raggiungerà la temperatura richiesta. La seconda tipologia è, dal punto di vista estetico, molto più discreta della prima.

La migliore opzione in entrambe i casi, per chi vive in contesti urbani, resta comunque la fornitura di gas naturale.

Redazione

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