“Non ci sono le condizioni per fare ricerca”: dichiara a L’Espresso Giuseppe Leone, che per anni è stato impiegato come ricercatore non strutturato all’Università di Palermo. Dopo ben 15 anni di attività ha deciso di restituire formalmente l’abilitazione nazionale a professore di II fascia: una decisione sofferta e difficile, ma che cela una ragione ben precisa.
La decisione
Giuseppe Leone, 53 anni, ha iniziato a lavorare presso l’Università di Palermo nel 2005.
Vanta un ricco curriculum accademico: dopo il dottorato con pubblicazione della tesi, ha pubblicato cinque volumi sulla Letteratura inglese e diversi articoli su riviste di fascia A. Ha anche partecipato a diversi concorsi nazionali e internazionali e ha alle spalle anni di lavoro come docente a tempo di Lingua inglese, commissario di esami, correlatore e relatore di tesi di laurea.
“Sono stanco, mi fermo – ha dichiarato a L’Espresso – Ho lavorato per l’ateneo di Palermo dal 2005 e d’improvviso, proprio in concomitanza con l’indizione di concorsi pubblici nel settore di riferimento, la mia prestazione è diventata superflua”.
Leone, che non scorge prospettive rosee per il proprio avvenire, ha anche scritto una lettera alla Ministra dell’Università, Maria Cristina Messa.
La lettera e gli audio
Per dimostrare quanto il sistema di reclutamento dei docenti fosse da ripensare, il 53enne ha anche allegato alla lettera due audio registrati durante delle conversazioni con i superiori dell’ateneo palermitano. Da questi emergerebbe che i vincitori di due concorsi per Letteratura Inglese, la sua materia, sarebbero stati individuati ancor prima di bandire ufficialmente i concorsi.
Inoltre, dagli stessi vocali, si percepirebbe come due procedure siano state bandite “su misura”. Nel momento in cui il docente ordinario della materia è andato in pensione, l’università avrebbe messo a bando un posto direttamente per ordinario e poi un altro posto per associato in Letteratura inglese.
“Io sono stato obbligato a fare questo”: avrebbe riferito un superiore a Leone. Le chiamate, dunque, sarebbero state fatte “ad personam”.
La denuncia di Leone
È stata anche presentata una denuncia dello stesso Leone, poi archiviata dal Gip, che ha motivato la decisione precisando che la scelta sulle figure da mettere a bando è discrezionale, dunque non regolata. Giuseppe Leone, amareggiato, ha dunque deciso di fermarsi.