Il risultato ottenuto – dichiara il Rettore – costituisce la conferma del costante miglioramento delle performance di Ateneo dovute alla oculatezza delle politiche gestionali e all’efficacia delle azioni intraprese dall’intera comunità accademica.”
I primi dati relativi all’assegnazione del Fondo per il finanziamento ordinario (FFO) dell’anno 2020, sebbene ancora parziali, mostrano un ulteriore notevole incremento di risorse in favore della nostra Università rispetto all’anno precedente – dichiara il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, prof. Fabrizio Micari. È un risultato che, a fine mandato, non posso che guardare con grande soddisfazione, conferma della qualità dell’azione amministrativa, ma anche delle scelte politiche, strategiche e gestionali condotte nel corso degli ultimi anni dall’Ateneo.
L’assegnazione ministeriale riguarda al momento l’insieme delle quote base, premiale, perequativa ed i piani straordinari per l’assunzione di docenti. Questo insieme rappresenta all’incirca l’85% di tutto il finanziamento ordinario, dal momento che il MUR non ha ancora provveduto alla suddivisione degli Interventi per gli Studenti, inclusa la quota relativa alla no-tax area, e delle quote relative al Piano Triennale, ai Dipartimenti di Eccellenza e al sostegno degli scatti stipendiali. Ebbene, con riferimento al finanziamento già attribuito, l’importo complessivo riconosciuto al nostro Ateneo per il 2021 è pari ad €198.430.624, a fronte di un valore corrispondente nel 2020 pari a €190.475.804, quindi superiore di quasi 8 milioni di euro.
Tale incremento è essenzialmente da attribuire a tre aspetti:
- in primo luogo, l’aumento degli studenti regolari, che da 31.461 sono passati a 33.148, determina un incremento nella quota costo standard, con una crescita del peso di UniPa all’interno del sistema universitario complessivo sino ad un valore percentuale pari al 2,96% (2,94% lo scorso anno);
- ancor più rilevante è l’incremento della quota premiale del FFO, essenzialmente legata alla qualità della ricerca e delle politiche di reclutamento. Il valore della quota premiale supera i 58 milioni di euro con una crescita del peso a livello nazionale dal 2,61% al 2,63%. Sulla quota premiale, inoltre, incide significativamente il parametro riferito alla valorizzazione dell’autonomia responsabile, che passa dal 2,68 al 2,73% evidenziando l’efficacia delle azioni perseguite dall’Ateneo anche attraverso il costante monitoraggio degli indicatori di riferimento;
- infine, giocano un ruolo importante anche le risorse provenienti dai piani straordinari attivati dal Governo nazionale per il reclutamento di nuovi docenti, soprattutto ricercatori in tenure-track. Anche grazie a questi nuovi ingressi l’Ateneo ha potuto realizzare un imponente piano di nuove assunzioni o di progressioni di carriera che nel triennio 2018-2020 ha riguardato 540 unità di personale docente.