Università siciliane che intraprendono un percorso unitario per salvaguardare la didattica in presenza, ma la situazione potrebbe cambiare nelle prossime settimane.
La strada, per il momento, rimane quella di utilizzare ancora la didattica in presenza, con le regole adottate finora e con una tendenza verso la modalità mista. Tuttavia, le università siciliane si preparano a prendere tutte le decisioni necessarie per fronteggiare l’evolversi della pandemia. Questo l’indirizzo generale emerso dall’ultima riunione del Crus, il Comitato regionale delle università siciliane, nella riunione svoltasi nel pomeriggio di ieri.
Come riporta il quotidiano La Sicilia, il tema centrale della riunione convocata dal presidente del Crus Giovanni Puglisi, rettore dell’Università Kore di Enna, è stato il proseguimento dell’anno accademico in rapporto all’aumento dei contagi. Da giorni, infatti, studenti e docenti si chiedono di prendere misure come il ricorso precauzionale alla didattica a distanza o un rinforzo della didattica mista, in modo da proseguire l’anno accademico in sicurezza.
La situazione contagi è in continuo peggioramento e non mancano previsioni a tinte fosche, come quelle del governatore siciliano Nello Musumeci, che prevede un nuovo lockdown a breve. Dall’inizio dell’anno accademico, in ogni caso, molte lezioni e seminari si sono svolti anche a distanza, in modo da consentire a tutti gli interessati di frequentare, senza spostamenti e senza limitazioni ai posti nelle aule. Adesso gli atenei hanno preso delle decisioni unitarie in questi termini, con ulteriori modifiche che potrebbero arrivare in caso di indicazioni dal Ministero dell’Università e della Ricerca, da nuovi DPCM nazionali o da ordinanze valide a livello regionale.
In merito al proseguimento delle lezioni, il rettore dell’Università di Catania, Francesco Priolo, ha di recente dichiarato: “Faremo di tutto – ha dichiarato il rettore Priolo – per proseguire le attività didattiche di questo primo semestre in sicurezza, senza lasciare indietro nessuno, in piena sinergia con le istituzioni regionali e nazionali al fine di sostenere lo sforzo del sistema sanitario in questa seconda ondata emergenziale. Siamo tecnologicamente attrezzati per ricalibrare le attività in presenza con quelle a distanza assumendoci a pieno la responsabilità assunta nei confronti delle oltre 10mila matricole che ci hanno scelto e di tutta la comunità accademica”
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