Un messaggio che elogia l’operato dei giovani medici, definiti dall’assessore Ruggero Razza eroici, professionali e straordinari.
Lampedusa. Ieri. Straordinari, professionali, entusiasti, a loro modo eroici. Sono i giovani medici che l’Asp di Palermo ha costituito in contingente per tutelare la salute dei siciliani e dei migranti, ai quali è affidato il compito di essere la prima linea dello screening per soggetti positivi. Come loro i medici negli aeroporti, alle frontiere, nel territorio. Una generazione di giovani, catapultati nella trincea della emergenza sanitaria più dura da oltre un secolo. A loro dico grazie. Perché le difficoltà cui vanno incontro sono e restano enormi. Ma si forgiano anche così professionalità e competenza. E a tutti quelli che vaneggiano sui social “ma la Regione che fa?”, rispondo “fa il suo dovere”. La Regione fa la Regione. Lo Stato è arrivato ed è impreparato e appare indifferente. Ma la Sicilia non è una colonia.
Di ieri invece il messaggio del governatore Musumeci – “La Sicilia non può continuare a subire questa invasione di migranti. Tra poche ore sarà sul mio tavolo l’ordinanza con cui dispongo lo sgombero di tutti gli Hotspot e dei Centri di accoglienza esistenti. Si attivi un ponte-aereo immediatamente e si liberi la Sicilia da queste vergognose strutture, iniziando da Lampedusa”. Lo annuncia il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci alla luce dell’alto numero di migranti positivi per il Coronavirus sbarcati in Sicilia.
“Le regole europee e nazionali – prosegue Musumeci – sono state stracciate. L’Europa fa finta di niente e il governo nazionale ha deciso -malgrado i nostri appelli- di non attuare i decreti vigenti e di non chiudere i porti, come invece ha fatto lo scorso anno con il decreto interministeriale Interno-Difesa-Trasporti. C’è una colpevole sottovalutazione del fenomeno senza precedenti. E non capiscono quanto stia crescendo la tensione. Vogliono far diventare razzisti i siciliani, che sono il popolo più accogliente di tutto il mondo? Adesso se vogliono a Roma impugnino pure la mia ordinanza. Basta: abbiamo avuto fin troppo rispetto istituzionale su questa emergenza, ricambiato da silenzi, indifferenza e omissioni”.