Si tratta dei centri, che grazie all’approvazione della rete dello scorso marzo, consentono ad ogni paziente di poter curare la propria patologia mammaria secondo percorsi diagnostico-terapeutici comuni al resto del Paese. Un’azione che è frutto di un preciso iter amministrativo,avviato da subito dal Governo Musumeci, che ha dapprima curato la rimodulazione ed il varo della nuova Rete ospedaliera ed ha quindi curato il Pdta (Percorso diagnostico terapeutico assistenziale) per la diagnosi e la cura del tumore al seno.
“Oggi siamo in linea con tutte le più grandi regioni italiane – ha detto l’assessore alla Salute, Ruggero Razza – e grazie alla Rete senologica comincia a decrescere il numero delle pazienti siciliane che si rivolgono a strutture sanitarie oltre-stretto per essere curate. Ma abbiamo il dovere di proseguire in questa direzione, facendo comprendere che in Sicilia esistono professionalità e competenze in grado offrire una qualità assistenziale e, ne sono certo, il giusto rispetto del trauma nei confronti di chi vive la malattia”.
La Sicilia, dopo anni di ritardi, si è di fatto allineata divenendo in alcuni ambito un vero e proprio modello: “Alle pazienti viene data la possibilità di effettuare ogni cura o azione necessaria in un unico centro o facendo network con le altre strutture che compongono la rete senologica. Va detto che, in alcuni ambiti, siamo divenuti un vero e proprio modello: è il caso, ad esempio del registro delle protesi mammarie, cioè quella sorveglianza attiva riservata alle donne portatrici di protesi che potrebbero essere soggette ad insorgenza di particolari patologie”, ha commentato Francesca Catalano, presidente della Commissione per la Rete senologica .
Alla presentazione hanno preso parte tra gli altri la parlamentare Stefania Prestigiacomo e i deputati regionali Rossana Cannata e Giovanni Cafeo: tutti hanno sottolineato l’importanza della Rete senologica in termini di assistenza alle donne siciliane e come strumento per frenare la mobilità passiva.
Nel corso della conferenza, è stato presentato un video che, attraverso il racconto dei professionisti, illustra le 15 breast unit (13 in strutture pubbliche e due presso privato convenzionato) finora individuate in Sicilia dalla Commissione per la Rete senologica
COS’È UNA BREAST UNIT
I centri multidisciplinari di senologia – in inglese Breast Units – rappresentano lo stato dell’arte nella cura e assistenza di chi affronta un tumore al seno. Una Breast Unit non è necessariamente un luogo fisico, bensì un percorso unitario e multidisciplinare, che va dal protocollo di indagini diagnostiche per la diagnosi precoce, agli approfondimenti diagnostici, alla riabilitazione post-operatoria, fisica e psicologica, ai controlli nel lungo periodo (follow-up), compresa la gestione del rischio ereditario. Prevede al suo interno la presenza di un’associazione di volontariato.