Prende avvio da ottobre 2020 il nuovo curriculum “Recitazione e Professioni della Scena”, destinato a formare un gruppo selezionato di attori, registi e drammaturghi. La collaborazione fra Unipa e Teatro Biondo
Saranno disponibili 15 posti per allievi attori, 5 posti per allievi registi e 5 posti per allievi drammaturghi. I candidati ammessi al corso frequenteranno al mattino le lezioni teoriche presso l’ateneo palermitano e, nel pomeriggio, le lezioni di teatro presso i laboratori del Biondo ai Cantieri Culturali alla Zisa. Fonte: Ersu.it
L’iniziativa nasce dalla sinergia fra l’Università di Palermo e il Teatro Biondo, con la collaborazione della Fondazione Andrea Biondo, prende avvio da ottobre 2020 il nuovo curriculum “Recitazione e Professioni della Scena”, destinato a formare un gruppo selezionato di attori, registi e drammaturghi, ai quali verrà fornita una preparazione accademica di altissimo livello secondo i requisiti ministeriali della classe di Lauree Dams, insieme con una formazione professionale sul lavoro dell’attore, del regista, del drammaturgo, che coinvolgerà alcune delle figure più significative della scena teatrale nazionale e internazionale.
Al termine del triennio formativo, una volta superati gli esami previsti dal corso di studi, gli studenti otterranno il diploma li laurea universitario di primo livello e il diploma della Scuola di teatro del Biondo.
«Artisti e performer, musicisti e professionisti delle scene, e con loro tutto il mondo della critica e della comunicazione delle arti visive e performative, della musica e dello spettacolo si trovano oggi coinvolti all’interno di sempre più profonde rivoluzioni, che portano a confrontarsi con le nuove tecnologie, a riflettere sugli stessi fondamenti teorici del lavoro artistico, sul suo ruolo e sulla sua presenza nel territorio. Nello stesso tempo, artisti, critici e professionisti delle scene si vedono chiamati in causa in modo sempre più forte in relazione al ruolo che sono in grado di svolgere nella società e in un mondo del lavoro che si fa sempre più difficile ma anche più coinvolgente.
Il nuovo curriculum di “Recitazione e Professioni della Scena” che nasce oggi dalla collaborazione fra l’Università di Palermo e il Teatro Biondo risponde a questa situazione e alle nuove esigenze proponendo un ciclo di studi che unisce alla preparazione teorica universitaria, nelle articolazioni storiche e metodologiche dei suoi orizzonti di ricerca, una completa preparazione tecnica nel lavoro dell’attore, del regista e del drammaturgo, in un percorso formativo che porta i futuri professionisti della scena a confrontarsi con alcune delle più significative esperienze teatrali contemporanee italiane ed internazionali.
Conforme ai requisiti ministeriali della classe di lauree DAMS e forte del rigoroso apprendimento linguistico di alcune delle principali lingue di cultura del Mediterraneo, il nuovo curriculum – unico nel panorama universitario italiano – si presenta come uno strumento prezioso per una nuova generazione di professionisti dello spettacolo».
Il piano di studi prevede, tra gli altri, gli insegnamenti teorici di “Storia del teatro e dello spettacolo”, “Storia della regia e della recitazione”, “Storia del cinema”, “Storia della danza”, “Drammaturgia musicale e regia d’opera”, “Estetica e teoria dei linguaggi”, “Organizzazione dello spettacolo” e lo studio delle lingue straniere, mentre al Teatro Biondo saranno impartite, tra le altre, lezioni di Recitazione, Scrittura, Fonetica, Dizione, Danza, Canto. Sono previsti anche laboratori e corsi con artisti di fama nazionale e internazionale come Eugenio Barba, Irina Brook, i danzatori del Tanztheater Wuppertal Pina Bausch, Pamela Villoresi, Fabrizio Falco, Galatea Ranzi ed altri.
Al termine del triennio, la “tesi” di laurea consisterà nella realizzazione di uno vero e proprio spettacolo, dalla scrittura alla regia, dalla realizzazione di scene e costumi alla recitazione.
Tutte le informazioni e le modalità di iscrizione si trovano nel sito dell’Università di Palermo (www.unipa.it) e in quello del Teatro Biondo.
«La professione del teatro non ha mai avuto riconoscimenti adeguati. Dall’essere seppelliti fuori dalle mura dei cimiteri ad essere ritenuti dei buffoni perdigiorno, gli attori, i registi, i drammaturghi non hanno mai goduto di una giusta considerazione da parte della società. Le cose nel tempo non sono molto cambiate. Quando diciamo di fare teatro ancora qualcuno ci chiede: “Sì, d’accordo, ma di LAVORO che fai?”. Quest’ultima emergenza ha evidenziato la precarietà dei lavoratori dello spettacolo e lo scarso valore attribuito agli operatori del settore. Eppure siamo tanti, abbiamo più spettatori del gioco del calcio e creiamo indotti da capogiro (basti pensare all’Arena di Verona). Ma non c’è partito politico che, in campagna elettorale, abbia esibito nel proprio programma la cultura.
Paradossalmente, noi siamo l’oro nero di questo Paese, il settore in cui l’Italia è inimitabile e imbattibile; ma non vi si investe. Non solo: la cultura è un servizio sociale, fornisce ai cittadini gli strumenti per riflettere e dare risposte più adeguate ai problemi della propria vita e della Polis. Per questo nacquero i riti dionisiaci. Insomma: il nostro Stato ha finora ritenuto meritevole di uno status, di un riconoscimento ufficiale, colui che si dedica a quelle scienze che creano un valore ed un futuro al proprio Paese… gli operatori culturali no. I teatranti potevano essere anche analfabeti.
Come se le nostre scelte non avessero un peso e una responsabilità. Era una miopia da correggere. Noi vogliamo segnare una svolta, mettere un punto che indichi un prima e un dopo, come quando le donne hanno ottenuto il diritto di voto.
Poiché la nostra arte e il nostro sapere non si acquisiscono solo con la teoria, abbiamo ideato, in collaborazione con UNIPA, un Corso di Studi combinato tra docenze “incardinate” –coordinate dal DAMS – nelle aule dell’Università, e docenze “laiche” – cioè laboratori – sui palcoscenici del Teatro; le rette del Teatro saranno offerte come Borse di Studio, agli studenti selezionati, dalla Fondazione Andrea Biondo.
Al termine del triennio gli studenti riceveranno un doppio titolo di studio: la Laurea universitaria di 1° livello e il Diploma del Teatro Biondo. Ed è straordinario che accada in Sicilia, che per un lungo buio periodo è stata percepita come fanalino di coda nel cammino verso obiettivi sociali di emancipazione e libertà. Oggi questa terra – e Palermo in particolare – sta diventando un faro ed un modello da seguire su tante conquiste civili, qui c’è un Rinascimento che nasce proprio da una rivoluzione culturale; qui si può azzardare questo passo avanti».
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