Ricerca SPPEFF Unipa: italiani favorevoli alle adozioni, ma serve una legge per semplificarle

La ricerca – progettata da un gruppo di docenti universitari di sette atenei italiani (rilevazione dei dati a cura dell’agenzia specializzata Praxidia) – ha indagato, su un campione rappresentativo della popolazione italiana, gli atteggiamenti nei confronti dell’adozione di bambini e delle famiglie con figli adottivi e il ruolo giocato dai media. 

La ricerca ICONA (Italy and Current Opinion on Adoption), promossa dall’associazione ItaliaAdozioni, con sede a Milano, in partenariato con il Dipartimento SPPEFF (Università di Palermo, referente dott. Cinzia Novara) ed altre Università italiane. Maggiori informazioni sul sito del Dipartimento di Scienze Psicologiche, Pedagogiche, dell’Esercizio Fisico e della Formazione dell’Unipa.

Dalla ricerca emerge uno storytelling positivo sulle adozioni, pertanto l’adozione è e resta una forma di genitorialità possibile e auspicabile tanto che gli italiani intervistati la consiglierebbero a chi è impossibilitato a generare dei figli per via biologica. L’adozione, quindi, tra tutte le possibili forme per accedere alla genitorialità, non è una scelta residuale bensì la via che raccoglie maggiore approvazione (89,2% degli intervistati), e che segue immediatamente la fecondazione omologa, quando si chiede di esprimere una sola preferenza.

Peraltro, la buona reputazione di cui gode l’adozione è confermata dalle reazioni che gli italiani hanno davanti alla comunicazione di un amico di volere intraprendere un percorso adottivo:
“Le reazioni positive (come ammirazione, gioia e comprensione) sono di gran lunga più rappresentate (oltre l’80% delle risposte) di quelle negative (preoccupazione, compassione, imbarazzo)”

Questo dato è molto importante perché, al di là della situazione attuale, consente di fare una previsione in merito alla capacità di risposta del nostro Paese al bisogno, ancora attuale, dei minori al mondo che necessitano di una famiglia.
Il valore delle adozioni non si limita, infatti, alla famiglia ma si allarga a tutta la comunità: è una forma di genitorialità ma è anche la testimonianza della capacità della comunità (istituzionale, politica, sociale, civica) di farsi carico della vita altrui, dando una risposta comunitaria ai bisogni dei più piccoli e dei più vulnerabili.

Dai risultati scientifici dell’indagine, condivisi anche sul sito di italiaadozioni si passerà all’attuazione di azioni attraverso seminari di formazione e webinar per giornalisti, new media manager, insegnanti, educatori, genitori (ecc.), rispondendo così agli obiettivi di terza missione delle Università impegnate a trovare, di concerto con i territori, risposte concrete alle esigenze dei contesti di vita attuali.

Redazione

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