Il presidente Salvatore Ombra lancia un appello al Presidente della Regione e di ogni rappresentante politico territoriale. Musumeci risponde: mi aspetto una presa di posizioni del presidente Giuseppe Conte nei confronti di Alitalia
Doccia gelata per l’Aeroporto Trapani Birgi, Alitalia abbandona ufficialmente lo scalo trapanese. La compagnia di bandiera italiana ha infatti cancellato improvvisamente, a partire da luglio, tutte le proprie rotte quotidiane e, da Trapani Birgi verso Roma Fiumicino e Milano Linate, nonostante i biglietti già venduti.
La notizia della fuga di Alitalia da Trapani,giunge dopo alcuni interventi polemici del presidente di Airgest, Salvatore Ombra che aveva sostenuto che le politiche del governo nazionale a vantaggio della cosiddetta compagnia di bandiera avrebbero messo in fuga le low cost e fatto schizzare in alto il prezzo dei biglietti.
“Non voglio pensare che sia una vendetta – afferma Ombra – ma la tempistica è sospetta ed è fuori da ogni logica. La compagnia Alitalia così ampiamente sostenuta dallo Stato non può, riteniamo, abbandonare senza conseguenze un aeroporto e il suo territorio”.
“A questo punto – afferma Salvatore Ombra – ogni nostro tentativo di rilanciare l’aeroporto sembra essere vittima di politiche contrarie che non trovano spiegazioni. Lanciamo un appello al territorio, alla stampa, a tutto il personale politico locale, regionale e nazionale ma anche alle categorie produttive e agli operatori del turismo a scendere in piazza e manifestare affinché questo omicidio non si compia. Chiediamo, innanzitutto, un intervento forte del presidente della Regione, Nello Musumeci, per bloccare questa decisione insana”.
Queste le parole del Presidente della Regione Nello Musumeci – apprendo dal presidente di Airgest S.p.A Aeroporto Birgi Salvatore Ombra che Alitalia, la compagnia di bandiera, improvvisamente ha fatto sapere che non intende operare rotte con Roma e Milano da Trapani – continua – neppure in estate. È l’ennesimo schiaffo che si aggiunge a tariffe perlopiù inaccessibili e ai voli ancora ridotti in tutti gli scali siciliani, che stanno rendendo impossibile raggiungere l’Isola e partire.
Si tratta di un atteggiamento che, nel pieno della più grave crisi economica del nostra comunità, assume i profili di seria irresponsabilità di cui chiediamo conto innanzitutto al management ed al governo nazionale. I trasporti aerei sono andati fuori controllo e il grido d’allarme delle compagnie low-cost è drammatico.
Tutto questo sta indebolendo la nostra ripresa e rendendo difficile la vita dei siciliani. Domani mi aspetto una presa di posizioni del presidente Giuseppe Conte nei confronti di Alitalia, che dal governo centrale sta attendendo aiuto oltre ogni legittima misura. In caso contrario, ma conosco la sensibilità del premier, la Sicilia darà vita a proteste clamorose.
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