Non ha pace l’autostrada A19 Palermo-Catania. I lavori per il ripristino del viadotto Himera, la cui data di consegna era segnata per luglio, subiranno un altro rinvio – l’ennesimo di una vicenza che somiglia sempre di più ad una telenovela – di un mese e mezzo.
La Regione siciliana non ci sta e, per bocca dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, attacca duramente l’ANAS, a causa dei “continui ritardi” nella costruzione di meno di 300 metri di autostrada. “Chiediamo al ministero delle Infrastrutture di intervenire una volta per tutte: si rescinda il contratto con l’impresa appaltatrice e si sollevi l’ANAS dalla responsabilità dell’opera”, tuona Falcone.
Ai ritardi dovuti al lockdown, si sono aggiunti “ulteriori rallentamenti che trovano giustificazione solo nell’incapacità di ANAS a far rispettare tempi e scadenze”. Adesso, il ministero delle Infrastrutture, secondo Falcone, è chiamato “a sanare la ferita di un’Italia a due velocità sul piano infrastrutturale. L’impresa e l’ANAS lascino il viadotto Himera e il ministro Paola De Micheli affidi alla Regione il commissariamento dell’opera con poteri sul modello attuato a Genova per il ponte Morandi”.
La risposta della società
Non è tardata ad arrivare la risposta dell’ANAS. Per la S.p.A. controllata dal gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, l’ennesimo ritardo “è imputabile esclusivamente all’emergenza Covid-19”. Inoltre, “l’impresa fornitrice del nord Italia è stata costretta a rallentare fortemente la produzione e, quindi, la successiva fornitura degli appoggi in acciaio dell’impalcato del viadotto. Al di là di ogni valutazione sul rispetto dei tempi da parte dell’impresa appaltatrice, in generale la rescissione di un contratto in fase avanzata o, come nel caso dell’Himera, in via di completamento, comporta una forte dilatazione dei tempi di esecuzione complessivi”.
Le reazioni dei sindacati
“Non è più tollerabile – dicono i sindacati edili – l’ennesimo rinvio dei lavori del viadotto Himera. È necessario che intervenga urgentemente il governo nazionale e si convochi un incontro con la Regione e l’ANAS per trovare una soluzione immediata e mettere fine a questa vicenda ridicola, che pesa come un macigno sul destino dei siciliani”.
A scriverlo, in una nota congiunta, sono il segretario generale della Filca Cisl, Paolo D’Anca e i segretari della Feneal Uil e Fillea Cgil, Francesco Di Martino e Mario Ridulfo.