Il Comune di Palermo fu fondato dai Fenici con il nome di “Ziz”, “fiore”. Oggi può vantare di essere il quinto comune italiano per popolazione.
Il Comune di Palermo abbaglia per la sua bellezza e storia millenaria, che lo rendono crocevia di popoli e culture dai mille volti sfaccettati. Gli influssi fenici, greci, arabi, normanni, svevi e francesi l’hanno sublimato nei secoli come un centro urbano tra i più affascinanti d’Italia, ricco di edifici, monumenti e vicoli di età e fatture molto distanti tra loro.
Tutto ciò la rende una città cosmopolita e vessillo di diversità intesa come inestimabile ricchezza. Non sorprende, dunque, di ammirare strutture arabe accanto a chiese barocche; palazzi liberty e mercati dall’atmosfera arabeggiante. Tutto riunito nel medesimo luogo. Insomma, in un’Isola che cela meraviglie e che si stende maestosa sul Mediterraneo, Palermo non può non essere considerato come uno dei più preziosi gioielli di Sicilia.
“Paliemmu”, così come viene chiamata in dialetto la città, si estende all’interno di una pianura di circa 100 km², nota come la Conca d’Oro. Il Comune di Palermo si trova stretto tra le file di rilievi dei monti calcarei e il litorale, suggerendo la sensazione di trovarsi al centro di un anello di congiunzione tra terra e mare.
Il primo insediamento di persone, in origine, venne edificato tra due fiumi, non più emersi, della pianura. A oggi questi due fiumi scorrono nel ventre della Città, mentre l’unico corso d’acqua che fluisce ancora tra vie cittadine è l’Oreto.
Capoluogo di provincia e della Regione Siciliana, Palermo rappresenta il quinto comune in Italia per numero di abitanti ed è sede del Parlamento Siciliano. Qui si riunisce, infatti, l’Assemblea regionale siciliana, ubicata nello splendido palazzo settecentesco d’Orleans.
Fondata dai Fenici nel VII secolo a.C. il suo nome originario era “Ziz”, letteralmente “fiore”, ma saranno i Romani a conferirle la denominazione con cui è oggi nota. Una volta conquistata la città, infatti, i Romani la rinominano “Panormus” (dal greco “tutto porto). Uno dei periodi di maggior splendore e ricchezza, sia economica che culturale, il centro urbano lo vivrà sotto la dominazione araba. Si tratta di una fase storica in cui Palermo comincia a espandersi anche al di là dei confini del centro storico.
Il dominio arabo verrà, in seguito, scalzato nel 1072 dai Normanni di Ruggero I, il quale, tuttavia, garantirà una certa continuità con il governo precedente. Verrà lasciata, infatti, libertà di culto agli abitanti. Proprio durante questi anni, si diffonde il particolare stile architettonico arabo-normanno, che renderanno iconica la città.
Dopo un breve periodo di decadenza, Palermo ritrova il suo splendore sotto il regno di Federico II di Svevia, conosciuto per il suo amore verso l’arte e la cultura in genere. Agli Svevi seguono gli Angioini, cacciati violentemente da popolo palermitano durante la cosiddetta “Guerra del Vespro”. Il Settecento è il secolo degli spagnoli, a cui seguono i Borboni di Napoli, i quali vestiranno Palermo di barocco, con magnifici palazzi di inestimabile fattura architettonica. L’Ottocento, ancora, segna per la città un’apertura verso il commercio e una fitta rete di relazioni con l’Europa, imponendo l’affermazione di una nuova borghesia imprenditoriale.
Nel primo ventennio del Ventesimo secolo, una Palermo nel pieno della Belle Epoque sperimenta il lusso di una ricchezza ritrovata, celebrata dagli edifici in articolato ed elegante stile liberty. Si tratta dell’età ricordata per l’incredibile influenza della dinastia Florio, una famiglia di imprenditori che porteranno benessere e possibilità di lavoro. Il secondo Novecento, tuttavia, Palermo è tormentata dal notevole sviluppo del fenomeno mafioso, che porterà ad anni bui e pericolosi e alle numerose e violente stragi di mafia.
Ad oggi Palermo è una città che si affaccia superba sull’Europa e sul mondo, grazie al suo tessuto cosmopolita e al suo ineguagliabile patrimonio storico e culturale. Un vento di rinnovamento e un orgoglio ritrovato, infatti, potrebbero ridare negli anni a venire il giusto posto che questo luogo magnifico merita, trainando l’intera Isola verso un nuovo Rinascimento.
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