La notte tra l’otto e il nove maggio 1978 veniva ucciso il giornalista e attivista politico Peppino Impastato. Quarant’anni più tardi si rende onore alla memoria di questa figura straordinaria: la sua battaglia e la sua voce rivivono attraverso quelle di altri uomini.
In occasione del 40° anniversario di morte e 70° compleanno di Peppino Impastato, si organizzano vari eventi con lo scopo di ricordare il tragico evento e trasmettere il suo insegnamento. Oggi, 8 maggio 2018, avrà luogo a Palermo, presso la sede “Casa del Popolo”, un incontro coordinato dal Partito Comunista e Fronte della Gioventù Comunista: si discuterà sulle idee e sulla battaglia antimafia condotta dal giornalista palermitano durante gli anni ’70. Nella giornata di domani, invece, l’ex sede di RadioAut, i cui microfoni divennero per Impastato veicolo di denuncia nei confronti dei boss di Cinisi, attraverserà in corteo Terrasini. L’incontro di oggi in “Casa del Popolo” è alle ore 18:00. Il casolare rimarrà aperto nei tre giorni citati dalle ore 9:00 alle ore 13:00 mentre l’opera teatrale andrà in scena alle ore 21:00
Le commemorazioni non finiscono qui. L’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, in collaborazione con il Comune di Cinisi, ha reso possibile, grazie alla disponibilità della proprietaria Luisa Venuti, ogni mattina dal 9 all’11 maggio l’apertura al pubblico del casolare in cui avvenne l’esecuzione. Nello stesso luogo, dichiarato di interesse culturale dallo stesso Assessorato, la sera dell’11 maggio, verrà messa in scena l’opera teatrale “Lamentu per la morte di Peppino Impastato”: la pièce, scritta da Valeria Siracusa con la regia di Roberto Greco, racconterà la storia di vita e di coraggio di un siciliano passato alla storia.
Peppino Impastato è stato un uomo anti-istituzionale, senza paura, libero. Una figura che incarna un paradosso: figlio di un mafioso, denuncerà con un’ironia disarmante e attraverso la trasmissione radiofonica “Onda Pazza”, interessi ed affari di alcuni tra i più importanti esponenti della mafia locale dell’epoca. La sua sarà un’informazione al servizio del territorio e del cittadino che non riesce a vedere o che ha paura di parlare. Consacrerà e sacrificherà una vita raccontando di una mafia collusa con la politica, di accordi, intrecci e malaffari.
Oggi il suo pensiero e il suo impegno rivivono attraverso una serie di esperienze che toccano tutta la Penisola. Peppino Impastato è scomparso fisicamente ma non è mai stato davvero ucciso: non sono riusciti a metterlo a tacere ed oggi qualcuno grida al posto suo.