Con il 2018 comincia l’anno che vedrà il capoluogo di regione capitale della Cultura e delle culture. L’annuncio del ministro Dario Franceschini risale al 31 gennaio dell’anno appena conclusosi, durante la lettura degli esiti della Commissione giudicatrice.
L’anno scorso, Palermo l’aveva spuntata sulle altre città arrivate in finale, come Alghero, Aquileia, Comacchio, Ercolano, Montebelluna, Recanati, Settimo Torinese, Trento e l’Unione dei Comuni Elimo Ericini.
Per celebrare il riconoscimento, durante il primo giorno dell’anno i colori della bandiera italiana hanno illuminato Palazzo delle Aquile, Villa Niscemi, il teatro Massimo e Palazzo Ziino, sede dell’assessorato alla Cultura, iniziativa condivisa con la Fondazione Sicilia che ha illuminato Palazzo Branciforte e Villa Zito.
Anche la festa di Capodanno è stata all’insegna della cultura. Assieme a Edoardo Bennato, alla festa del Politeama si sono esibiti tanti artisti e gruppi musicali panormiti. “Una straordinaria e composta festa – la dichiarazione del sindaco Orlando – che ha accolto con gioia questo nuovo importante anno, unendo in piazza le tante culture della nostra città”.
Orlando ha anche partecipato alle tradizionali cerimonie di omaggio prima a Santa Rosalia, insieme al Parroco del Santuario, don Gaetano Ceravolo e, tra gli altri, una rappresentanza della comunità Tamil della città.
Sono numerosi gli assi strategici su cui si è basata l’amministrazione per proporre la candidatura di Palermo a Capitale della cultura. La programmazione, presente sul sito del comune, è ampia e composita e mira a toccare numerosi aspetti organizzativi e culturali della città.
Tra questi, per ricordarne alcuni, la riorganizzazione del sistema di gestione degli spazi culturali in 4 poli: spazi espositivi, spazi teatrali/performativi, spazi bibliotecari/archivistici, spazi etnoantropologici; il rafforzamento del rapporto pubblico-privato ed in particolare la valorizzazione dell’associazionismo attivo in città; la collaborazione con le Istituzioni Culturali della Città: Università, Accademia di Belle Arti, Teatro Massimo, Teatro Biondo, Conservatorio; infine la promessa di un’innovazione tecnologica per la fruizione dei beni e delle attività culturali e l’innovazione di processo: sociale, culturale ed economica.
Per scoprire come verranno realizzati questi e numerosi altri progetti, si rimanda al dossier di candidatura pubblicato sul sito del Comune.
Il 2018 sarà quindi un anno che i palermitani guarderanno con trepidazione e molte aspettative. Palermo ha messo sul piatto una serie di progetti ambiziosi che, attraverso anche una serie mirata di investimenti, mireranno a rilanciare il turismo e l’attività culturale e intellettuale non solo del capoluogo, ma di tutta la provincia. È il momento di incrociare le dita, dunque, nella speranza che questi buoni auspici vedano nel corso dell’anno la loro piena attuazione.
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