Dopo i danneggiamenti inferti al busto di Giovanni Falcone in una scuola, Palermo assiste ancora ad atti d’inciviltà contro la memoria del giudice antimafia palermitano.
Aveva lasciato sgomenti, ieri, la scoperta del busto decapitato del giudice palermitano Giovanni Falcone. La statua, che si trova davanti all’”Istituto Comprensivo Falcone” ed era già stata oggetto di vandalismo, è stata, infatti, danneggiata e poi scagliata contro la vetrata della porta d’ingresso. In serata, tuttavia, un’ulteriore effige in onore di Falcone è stata protagonista di episodi d’inciviltà e ignoranza.
Si tratta di un cartellone, raffigurante l’immagine del giudice, posto davanti ai cancelli di un altro istituto scolastico della città, il plesso elementare “Alcide de Gasperi”. Il manifesto faceva parte di un’ampia serie di cartelloni, realizzati in memoria dei due magistrati antimafia dagli studenti dell’istituto, sito in piazza Giovanni Paolo II.
La dirigente scolastica Maria Giovanna Granata ha annunciato che il cartellone sarà presto sostituito, e altri manifesti prenderanno il posto di quello bruciato in risposta a questo assurdo sfregio. Numerose sono state, chiaramente, le espressioni di sdegno verso i due atti vandalici. Il premier Gentiloni ha affermato che “oltraggiare la memoria di Falcone è una misera esibizione di vigliaccheria”.
Critico anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che ha dichiarato “Si tratta di un atto da parte di chi tenta selvaggiamente di opporsi all’irreversibile cambiamento culturale e alla sempre più efficace opera di repressione ai quali non si rassegna. A Palermo dove il cambiamento è stato forte e irreversibile questi comportamenti confermano che c’è ancora molto fare ma che siamo davanti a un fenomeno che dimostra il nervosismo di ambienti arroganti e mafiosi che non si rassegnano all’inevitabile sconfitta”.
a cura di Debora Guglielmino