Il Rettore dell’Università di Palermo aveva annullato la laurea ad una dottoressa commercialista della provincia di Agrigento ma il Tar gliela restituisce.
Sono stati attimi di panico e ansia per una dottoressa trentacinquenne che si era laureata in Economia e Commercio con il voto di 110 e lode nell’anno accademico 2006/2007. Nel 2016, dopo praticamente nove anni, la dottoressa riceve una nota firmata dal Coordinatore della Segreteria Studenti dove le viene comunicato l’avvio del procedimento volto alla cancellazione di alcuni esami e quindi del conseguente annullamento del titolo di laurea.
Per capire meglio, il Rettore dell’Università di Palermo disponeva l’annullamento di quattro esami e del titolo accademico, con richiesta di restituzione della Pergamena di laurea. La commercialista, messa alle strette, si rivolge allora al Tar Sicilia contro l’Università degli Studi di Palermo mediante un ricorso giurisdizionale con richiesta di misure cautelari monocratiche visti e considerati i presupposti di estrema gravità. Gli avvocati difensori hanno fatto presente la violazione della normativa relativa al procedimento amministrativo sotto vari aspetti tra cui: il superamento del termine di diciotto mesi entro cui la pubblica amministrazione può annullare un provvedimento illegittimo, la mancata motivazione sulle osservazioni presentate dalla ricorrente ed il disordine organizzativo accertato nei locali degli archivi e nelle sedi dislocate di raccolta dei verbali e degli statini di esame che non è certo imputabile alla ricorrente.
L’Università degli Studi di Palermo, in persona del Rettore pro tempore, si è costituita in giudizio per chiedere il rifiuto del ricorso avanzato dalla commercialista. Già il Presidente del Tar Sicilia, Calogero Ferlisi, aveva accolto la richiesta di misure cautelari monocratiche data l’estrema gravità della situazione e poiché, come se non bastasse, M.Y. essendo docente presso Istituti di istruzione superiore rischiava l’immediato licenziamento. Successivamente il Tar Sicilia ha accolto la domanda incidentale di sospensione dell’esecuzione dei provvedimenti impugnati nelle more della definizione del giudizio nel merito.
L’udienza è fissata nel mese di aprile del 2018, ma la ricorrente manterrà il possesso del diploma di laurea e continuerà regolarmente ad insegnare presso gli istituti di istruzione superiore, mentre il Rettore dell’ Università degli studi di Palermo dovrà dare comunicazione a tutti gli atenei italiani di sospensione del proprio decreto di annullamento del titolo accademico conseguito dalla ricorrente.