Importanti passi avanti per mettere in pratica le mosse effettuate contro la mafia.
Il 16 febbraio scorso è stato firmato a Palermo un protocollo tra l’ateneo e l’Anac con la conseguente presentazione di un corso di alta formazione in “Amministrazione e Gestione dei beni e delle aziende confiscati”. Un processo che vuole attaccare ancora una volta la mafia, recuperando ciò che ha bruciato.
L’occasione della firma è stato l’incontro “Contro le mafie: a che punto siamo?”, nell’aula magna di Giurisprudenza a Palermo. A partecipare, il ministro dell’Interno, Marco Minniti, il procuratore di Roma Giuseppe Pignatone, il procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi, il rettore Fabrizio Micari, il sindaco, Leoluca Orlando, il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, magistrato italiano che dal 27 marzo 2014, in aspettativa dalla magistratura, presiede l’Autorità nazionale anticorruzione.
“Questo è per noi un protocollo particolarmente importante – ha detto Cantone – perché per la prima volta l’università crea delle professionalità che riguardano il settore dell’amministrazione dei beni confiscati e delle misure nuove di competenza dell’autorità anticorruzione che riguardano il commissariamento delle imprese. Il primo corso su questo lo farà l’Università di Palermo che ha un background molto significativo su questi temi”.