Già approvato all’unanimità dal Comitato Permanente per la promozione del turismo in seduta plenaria (14 settembre) e dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano (15 settembre), il documento verrà ora trasmesso alle commissioni parlamentari di Camera e Senato per il relativo parere.
“Un documento di svolta che rafforza l’idea di Italia come museo diffuso e, proponendo anche nuove destinazioni, individua nel turismo, sostenibile e di qualità, uno strumento di policy per il benessere economico e sociale di tutti”, così il Ministro dei Beni e Attività Culturali e Turismo Dario Franceschini, che ha aggiunto: “i dati del 2016 sono molto positivi: gli arrivi internazionali sono cresciuti del 4,3% e anche per il 2017 si conferma un trend di crescita superiore al 4%. Per i principali centri di ricerca, la previsione a fine anno degli arrivi internazionali nel 2016 è abbondantemente superiore ai 60 milioni. Il Piano permette di delineare le azioni concrete per governare in maniera intelligente e sostenibile la crescita del turismo in Italia nei prossimi anni”.
In 100 pagine sono delineate le priorità per valorizzare un settore che vale 171 miliardi di euro, pari all’11,8% del Pil e al 12,8% dell’occupazione, attraverso 13 obiettivi specifici, 52 linee di intervento, racchiuse in 4 obiettivi fondamentali: diversificare l’offerta turistica, innovare il marketing del brand Italia, accrescere la competitività e migliorare la governance del settore.
Altri punti fermi del Piano sono: rivoluzione digitale, adeguamento della rete infrastrutturale, riduzione degli oneri burocratici e fiscali, miglioramento della quantità e qualità dell’occupazione, semplificazione del sistema normativo. Particolare attenzione va alla diversificazione delle mete turistiche per indirizzare i flussi turistici verso territori ricchi di potenzialità ancora inespresse, quali aree rurali, piccole e medie città d’arte, parchi naturali e marini. Tutto all’insegna della sostenibilità ambientale e culturale.
Il PST – nato da un ampio confronto tra Ministeri, Regioni, Anci, sindacati, associazioni di categoria, con il coordinamento della Direzione Generale del Turismo- è poi frutto di un inedito processo di partecipazione e condivisione, avviato con gli Stati Generali del Turismo a Pietrarsa (ottobre 2015 e aprile 2016) e costruito anche con l’utilizzo di strumenti digitali: piattaforma on line, sito web (www.pst.beniculturali.it) e canali social, un metodo che dota l’Italia del turismo di una visione unitaria.
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