Arriva la notizia che tantissimi studenti dell’Università di Palermo stavano aspettando. Ad annunciarlo l’avvocato Francesco Leone, che nel suo sito personale annuncia la vittoria e le modalità per ricevere il rimborso. Nb, il rimborso è valido solo per i ricorrenti
Per ottenere quanto spetta di diritto, gli studenti dovranno scaricare un apposito modulo, reperibile al seguente link.
Ecco cosa è successo (Dal sito dell’Avv. Leone)
“A seguito del ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, depositato in data 12 ottobre 2015, dagli Avvocati Francesco Leone e Simona Fell per conto delle associazioni studentesche RUN Palermo, Vivere Ateneo, UniAttiva ed NRG, il Consiglio di Stato si è espresso accogliendo l’istanza cautelare di sospensiva delle delibere n. 50 e 51 del 2015, ammettendo tutti i ricorrenti a presentare richiesta di esonero e rinviando l’esame nel merito del ricorso al competente Presidente della Regione Sicilia.
Il ricorso, avverso le delibere del consiglio di amministrazione n. 50 e 51 del 2015, consentirà immediatamente, ai circa 1300 studenti ricorrenti che hanno sottoscritto il ricorso, di presentare richiesta di rimborso di quanto illegittimamente riscosso dall’Università degli studi di Palermo.
Gli studenti dovranno ricevere 219 euro, relativi alla sola tassa di iscrizione, per l’anno accademico 2014/2015, mentre per l’anno accademico 2015/2016 la cifra varia da 220 a 730 euro, in quanto comprensiva anche dei contributi universitari.
Bisogna sottolineare che gli studenti in questione sono gli stessi che l’art. 34 della nostra costituzione definisce meritevoli e privi di mezzi, ed ai quali viene riconosciuto il diritto di raggiungere i più alti gradi degli studi. Gli stessi studenti che, secondo il Consiglio di Stato, hanno subito un danno grave e possibilmente irreparabile, poiché trovandosi nell’impossibilità economica di corrispondere quanto richiesto hanno rinunciato al proseguimento degli studi universitari.
Consiglio di stato che ha dato un indirizzo chiaro, non accogliendo quanto disposto nella relazione presentata dall’Università di Palermo e rilevando che il ricorso non è privo di elementi di fumus boni juris.
Sezione del Consiglio di Stato che si esprime rilevando i presupposti di diritto affinché l’Amministrazione adotti gli atti necessari al rimborso di quanto corrisposto in virtù della delibera n. 53/2014, parzialmente annullata dal TAR Sicilia con Sentenza n.275/2015 e mai ottemperata dall’Università degli studi di Palermo con la connessa delibera n. 50 del 2015, e ammettendo tutti i ricorrenti a presentare richiesta di esonero, ai sensi dell’art.9 del d.lgs n. 68/2012, dalla tassa di iscrizione al MIUR e dai contributi universitari previsti dalla delibera impugnata n.51 del 2015.
Adesso non resta che attendere che siano i competenti organi regionali a pronunciarsi nel merito annullando le delibere in oggetto.
Quella in atto è una palese violazione delle norme poste a tutela del diritto allo studio e non possiamo che attendere fiduciosi l’esito finale del ricorso.
Ci auguriamo che l’accoglimento del ricorso sarà esteso a tutti gli studenti idonei o vincitori di borsa di studio e non solo ai ricorrenti.
Grazie alla collaborazione, alla disponibilità ed alla voglia di condividere una battaglia a difesa delle classi meno abbienti da parte degli Avvocati Francesco Leone e Simona Fell siamo riusciti a consentire agli studenti di sottoscrivere il ricorso gratuitamente, cercando di includere più studenti possibili, nella speranza di difenderli tutti ed è su questa strada che continueremo.