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Arte, musica, cinema e teatro

Henri Cartier-Bresson, il padre della fotografia moderna in mostra

140 scatti di Henri Cartier-Bresson, esposti fino al 25 febbraio 2018, dedicati al grande maestro per immergerci nel suo mondo.

Buone nuove per tutti gli amanti della fotografia. Fino al 25 febbraio 2018 saranno in mostra, alla Galleria d’arte moderna di Palermo, le foto di quello che da molti è definito il padre della fotografia moderna: Henri Cartier-Bresson. Agevolazioni previste per studenti (universitari e non): hanno diritto al ridotto rispetto al prezzo intero del biglietto i visitatori tra i 19 e i 25 anni, maggiori di 65 anni ed i titolari di apposite convenzioni; hanno diritto invece al biglietto gratuito i visitatori fino ai 18 anni, le scolaresche, i visitatori diversamente abili con accompagnatore, gli studenti dell’Accademia Belle Arti di Palermo, i giornalisti, i soci ICOM e le guide turistiche.

“Fotografare, è riconoscere un fatto nello stesso attimo ed in una frazione di secondo e organizzare con rigore le forme percepite visivamente che esprimono questo fatto e lo significano. È mettere sulla stessa linea di mira la mente, lo sguardo e il cuore” affermava Bresson. Ed infatti non torna mai ad inquadrare le sue fotografie, non opera alcuna scelta, le accetta o le scarta. Nient’altro. Ha quindi pienamente ragione nell’affermare di non capire nulla di fotografia, in un mondo, invece, che ha elevato quest’arte a strumento dell’illusione per eccellenza.
Lo scatto è per lui il passaggio dall’immaginario al reale. Un passaggio “nervoso”, nel senso di lucido, rapido, caratterizzato dalla padronanza con la quale si lavora, senza farsi travolgere e stravolgere. “Fotografare è trattenere il respiro quando tutte le nostre facoltà di percezione convergono davanti alla realtà che fugge. In quell’istante, la cattura dell’immagine si rivela un grande piacere fisico e intellettuale”.  I suoi scatti colgono la contemporaneità delle cose e della vita. Le sue fotografie testimoniano la nitidezza e la precisione della sua percezione e l’ordine delle forme.
Egli compone geometricamente solo però nel breve istante tra la sorpresa e lo scatto. La composizione deriva da una percezione subitanea e afferrata al volo, priva di qualsiasi analisi. La composizione di Henri Cartier-Bresson è il riflesso che gli consente di cogliere appieno quel che viene offerto dalle cose esistenti, che non sempre e non da tutti vengono accolte, se non da un occhio disponibile come il suo

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