L’intenso lavoro da parte dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo ha portato al sequestro di oltre un milione di euro di beni ai danni del boss Tommaso Di Giovanni.
Tratto diverse volte in arresto già in precedenza, a conclusione delle operazioni denominate “Perseo“, nel 2008, e “Pedro“, nel 2011, Di Giovanni era stato inoltre raggiunto da un’ulteriore ordinanza di custodia cautelare, risalente al marzo 2019, nell’ambito di “Atena“, al termine della quale il boss era stato accusato di essere il “volto” del mandamento mafioso di Porta Nuova, gestito insieme ai suoi fratelli.
Il recente provvedimento dei militari, atto a colpire il membro di Cosa Nostra, riguarda invece due imprese con sede a Palermo, tre locali per uso commerciali – di cui uno adibito alla vendita di carni -, un fabbricato dalla grandezza di 10 vani e due appartamenti.
Di Giovanni è stato dunque condannato in via definitiva ad una pena detentiva pari a 15 anni e 6 mesi di reclusione.