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Palermo, tipografia si converte e produce mascherine

foto debora con visiera corona
in foto debora guglielmino
Un'idea per sconfiggere la crisi: "Stiamo già producendo da qualche settimana, vogliamo sopravvivere e al contempo essere utili alla comunità"

È una storica tipografia palermitana, già alla terza generazione. Ma Zeta Printing non ci ha pensato due volte e ha cambiato pelle. Un’idea per sconfiggere la crisi: “Stiamo già producendo da qualche settimana, vogliamo sopravvivere e al contempo essere utili alla comunità”, dice Sergio Zito, 45 anni, titolare. Dal packaging di lusso per il settore agroalimentare alle visiere per proteggersi. In pochi giorni ecco una nuova produzione per evitare la crisi e la cassa integrazione. “Non possiamo piangerci addosso – affermano Sergio e la sorella Sonia – e allora abbiamo trovato qualcosa da far fare ai nostri ragazzi per non lasciarli a casa”.

Con l’arrivo del problema e il blocco dal 16 marzo in poi di gran parte della produzione, quasi tutti i dipendenti è finito in ferie forzate. Ma la necessità aguzza l’ingegno e così nasce l’idea di una visiera protettiva. Realizzata in Pet (materiale trasparente) dello spessore di 500 micron, sostenuta da un elastico che passa dietro alla testa e tenuta in posizione da una fascetta all’altezza della fronte.

“L’abbiamo fatta con materiali che avevamo già in casa e fortunatamente con le nuove attrezzature che abbiamo da poco in stabilimento – racconta Zito -. Il principale vantaggio è che si può alzare di novanta gradi senza doversela sfilare e la può indossare agevolmente anche chi porta gli occhiali”. Alcune strutture sanitarie hanno già preso contatti con Zeta Printing per testare la visiera. “Ma è funzionale ad uso civile – sottolinea – indispensabile per tutte quelle attività in cui si ha diretto contatto il pubblico”.
“Entro la prossima settimana pensiamo di produrre i primi 2mila pezzi, ad oggi siamo quasi a 500. Per noi è un prodotto totalmente nuovo, ci stiamo organizzando per essere più veloci possibile e per avere dei costi di produzione quanto più bassi possibile”, osserva Zito. “In questo modo non solo i macchinari resteranno in funzione evitando i costi ben più pesanti della chiusura, ma, anticipa, “da lunedì faremo tornare al lavoro parte del personale che avevamo già messo preventivamente in ferie”. (ANSA).

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