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Raccomandazione all’Università? Il 50% degli studenti non la rifiuterebbe

Competizione a tempo pieno per i giovani neo laureati e non che cercano lavoro. Ma quanti di loro sarebbero disposti a ricevere una raccomandazione?

Le interviste ad un campione di 2098 studenti universitari dimostra che oltre il 43% degli si farebbe raccomandare per ottenere un lavoro. Il 76,7% di loro sogna un contratto a tempo indeterminato.

La strada che porta all’indipendenza è lunga e faticosa, una “raccomandazione”, soprattutto nel pubblico settore, sarebbe utile. Nonostante ciò gli studenti sono fiduciosi del loro percorso di studi e sono disposti a trasferirsi all’estero per lavoro.

L’indagine, promossa dal progetto #NonCiFermaNessuno e condotta dal Centro di Ricerca e Servizi Impresapiens della Sapienza Università di Roma in collaborazione con lo staff di Campus Mentis, ha rilevato il picco degli studenti “pro-raccomandazione” grazie a dei questionari anonimi somministrati durante le tappe del tour #NonCiFermaNessuno in 15 atenei italiani.

I risultati della ricerca sono stati diffusi in un incontro intitolato “Giovani, futuro e lavoro” che si è svolto nel Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza Università di Roma alla presenza di Mario Morcellini, Prorettore alle Comunicazioni Istituzionali, Fabrizio D’Ascenzo, Direttore del Centro di Ricerca e Servizi ImpreSapiens e del Dipartimento di Management, Paola Panarese, Professore aggregato del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale, e Luca Abete, inviato di Striscia La Notizia e testimonial del tour.

“La ricerca nasce con l’obiettivo di orientare gli studenti e dar loro la parola – spiega Paola Panarese, che ha coordinato la ricerca – i giovani intervistati sono consapevoli della necessità di adattarsi a un contesto lavorativo complesso. La predisposizione alla flessibilità si accompagna, però, al desiderio di stabilità.”

L’idea dell’indipendenza economica accompagna lo studente fin dai primi passi: il 62,7% degli studenti non lavora ma vorrebbe farlo, il restante (di cui il 26,6% è in stage) lavora soprattutto part-time e in ambiti non correlati al proprio piano di studi, tantomeno ben pagati. Tuttavia in molti non hanno perso la fiducia nelle proprie competenze e nella possibilità di arricchirle e migliorarle. Tra gli intervistati prevalgono, infatti, coloro i quali danno un valore fondamentale alle capacità acquisite, in particolare in ambito informatico e nella conoscenza dell’inglese, e percepiscono il fondamentale valore della formazione universitaria.

“Girare le Università è stata un’occasione per confrontarci con studenti e portare una ventata di ottimismo tra i ragazzi, che si sentono a tal punto sfiduciati da ritenere necessaria la raccomandazione per poter lavorare – sottolinea Luca Abete, ideatore e testimonial del progetto – Abbiamo voluto ascoltarli con questa indagine e con uno degli strumenti più utilizzati dai ragazzi, il video. Il docufilm, in cui i protagonisti sono gli studenti, fa riflettere, a tratti sorridere, ed in certi casi commuovere. Anche questo è #NonCiFermaNessuno, la community di chi non si arrende.”

 

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